Nel 2003, secondo un rapporto di US Weekly, Denzel Washington e Sean “Diddy” Combs sarebbero stati protagonisti di un acceso confronto durante una festa che durò tutta la notte.
Anche se i dettagli su ciò che causò l’alterco non sono completamente chiari, si dice che l’attore premio Oscar, oggi 69enne, abbia perso la pazienza con il magnate della musica, 54 anni, arrivando a urlargli contro.
Durante la discussione, Washington avrebbe esclamato: “Non rispetti nessuno”, secondo una fonte che ha assistito all’evento. Il litigio avrebbe avuto luogo durante una delle celebri feste di Diddy, e subito dopo l’attore e sua moglie, Pauletta Washington, avrebbero lasciato il party furibondi.
Nonostante l’episodio turbolento, la presunta tensione tra i due non sembra aver lasciato segni permanenti. Nel corso degli anni, Denzel e Diddy sono stati visti insieme a numerosi eventi pubblici, tra cui partite di basket e persino l’insediamento del presidente Barack Obama nel 2009, suggerendo che la loro relazione non ne abbia risentito.
Accuse contro Diddy
Oggi, Sean “Diddy” Combs è al centro di ben altre controversie. Più di 100 accusatori si sono fatti avanti denunciando il rapper per gravi accuse di violenza sessuale, stupro e sfruttamento, con presunti atti che coinvolgono anche minorenni. L’avvocato Tony Buzbee, rappresentante delle vittime, ha rivelato che alcuni dei querelanti avevano addirittura 9 anni all’epoca dei fatti.
Secondo il rapporto dell’accusa, Diddy avrebbe orchestrato un complesso sistema di abusi attraverso le sue imprese, tra cui Bad Boy Entertainment e Combs Enterprises, usando minacce, violenza e coercizione per soddisfare i suoi desideri sessuali. Tra le accuse si parla anche di incontri forzati tra le vittime e “prostitute commerciali maschili”, in eventi definiti “freak off”.
Diddy, attualmente accusato di associazione a delinquere, traffico di esseri umani a scopo sessuale e coercizione, ha respinto tutte le accuse, dichiarandosi non colpevole e preparandosi a una lunga battaglia legale per dimostrare la propria innocenza.